
È accaduto qualche sera fa, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale, che, in maniera condivisa, i Consiglieri della minoranza di centrodestra abbiano richiesto lo stralcio di quanto approvato in un Ordine del Giorno del febbraio 2018.
Si è chiesto sostanzialmente di eliminare dalla documentazione da presentare in occasioni di richiesta di utilizzo di suolo pubblico o di patrocinio comunale, da parte di Associazioni e privati, la dichiarazione in cui si attesta il rispetto dei valori e i principi fondanti della Costituzione italiana, repubblicana e antifascista, e il conseguente rifiuto di ogni forma di discriminazione. Questa dichiarazione veniva descritta come una inopportuna ingerenza nelle finalità dell’agire dell’associazionismo villasantese, lesiva della garanzia di libertà di opinione ed espressione. La mozione presentata dal Consigliere Massimo Casiraghi, Candidato Sindaco della coalizione di centrodestra, è stata respinta. Questi i fatti.
È curioso però come il dibattito che è scaturito dalla lettura della mozione, indubbiamente interessante e partecipato, si sia concentrato su una parola, “Libertà”. Abbiamo scomodato Norberto Bobbio con i suoi “Liberalismo e Democrazia” e “Il Dubbio e la Scelta”, Karl Popper e il suo paradosso della tolleranza, per cercare di convincere i nostri colleghi di minoranza del pericolo dato dal riservare spazio a chi propaganda idee pericolose per la democrazia. La risposta dei nostri interlocutori aveva sempre una premessa “… essendo io liberale …”, dimenticandosi che i liberali hanno partecipato attivamente alla stesura della Costituzione, insieme a democristiani, comunisti, socialisti, repubblicani… Quella stessa Costituzione che, pur essendo il prodotto sincretico di ideali non così vicini, non lascia alcuno spazio a quei pensieri, parole e azioni che avevano condannato l’Italia a un ventennio di dittatura.
Il documento oggetto di tanto accanimento da parte della minoranza villasantese non viola alcuna libertà individuale, serve solo a ribadire la cornice costituzionale della libertà vista come un fattore collettivo, dato dai legami che stringiamo gli uni con gli altri. Una cornice disprezzata da chi si ispira a ideologie totalitarie e discrminatorie, e che alcuni, purtroppo anche a Villasanta, fingono di dimenticarsi per poter avvallare il rancore, l’odio prodotto “dai desideri che marciscono”, come ben dice Walter Siti in un suo recente libro.
Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.”

Nei fatti il 99% delle associazioni hanno sottoscritto la dichiarazione quando richiesto.
Sarebbe interessante sapere la motivazione dell’1%, anche se, sinceramente, è un problema loro…